

Sfogliando con attenzione questo pregevole libro fotografico e storico, della storia più recente, della Brigata Aeromobile “Friuli”, non posso non pensare come anche io abbia partecipato a questa meravigliosa avventura che ha consentito di dotare l’Esercito Italiano di una delle Unità più tecnologicamente evoluta e in grado di sviluppare attività operative che prima della sua costituzione non erano disponibili. Ciò mi inorgoglisce e mi commuove.
La sfida di trasformare una Grande Unità Elementare Meccanizzata in Grande Unità Elementare Aeromobile venne raccolta da molti; essa fu un’idea lungimirante dell’allora Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, il Gen. Francesco CERVONI, che nei tempi successivi venne condivisa anche dai suoi successori. In particolare il Gen. Gianfranco OTTOGALLI e il Gen. Giulio FRATICELLI, destinarono al progetto significative e congrue risorse materiali, nonché un encomiabile sostegno morale. Con tali premesse e con il convinto supporto dei vertici della Forza Armata l’arduo compito sembrava un pochino più eseguibile.
Tanto era il lavoro da fare, dall’impianto ordinativo, alla documentazione di riferimento, alle normative tecniche e non da ultimo all’addestramento e l’amalgama delle varie Unità costituenti la Brigata, al fine di sviluppare procedure tecnico-tattiche, sicure, in grado di sfruttare tutte le potenzialità delle varie componenti in maniera integrata conferendo ad esse significativi fattori incrementali di successo.
continua ….
Il Presidente del Centro Studi Esercito
Gen. C.A. (ris.) Enzo STEFANINI





